Chi sono io, ora? Cosa sono diventato?

Nel mio credermi vecchio,
d'una vecchiaia antica
spaesata in questa modernità,
resto qui seduto
a discorrere con me stesso
e con quei tormenti
che facendo cerchio
intorno all'anima,
ne cantano silenti
le angosce dell'età.
E son canti anch'essi vecchi,
venti d'intimità intrisa di tristezze
e invecchiata tra rivoluzioni interiori,
trasportati con impeto
da certe fredde maestralate
subite negli anni,
nel loro soffiare forte
dalle finestre lasciate aperte
dall'oblìo dei ricordi.
E mi sovvien di credere,
nel mio pensarmi ormai
una nave alla deriva,
se anche ora il sentirmi vecchio,
non abbia in sé
la diversità che ha distinto il mio navigare.
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Moces 69N @ t.d.r