Mi emoziona un gatto
che fa le fusa,
chi si commuove
per il sorgere
dell’alba
o per il truculento graffiti
di un pisciatoio
dell’autogrill.
C’è poi chi palpita
d’amore
per una donna
o per un uomo
o per entrambi
o per un proprio dio
o per il proprio io.
Stolto chi pretende
di etichettare le emozioni
come fossero confezioni
di pasta Barilla esposte
per pochi centesimi
ai discount delle merci avariate.
15 settembre 2015
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