Chiudi gli occhi
Chiudi gli occhi e guardami.
Affossa le mani tra le mie ossa.
Strappane schegge
Lacerane i tessuti
cogline il succo
colmati di faville estatiche
ed amami.
Seduta su te stessa
trattenendo il fiato
per non scordarti d'esser viva.
Così, sognami.
Sognami rapita dalla mia voce di fiamma,
travasa la mia empietà nella tua purezza
e sciogli i nodi dei tuoi rancori
con in mano le assolute forbici
della mia vacua concupiscenza.
Così, di nuovo, ascoltami.
Ascoltami tra le spire di questo vento,
la mia voce vicina diviene lontana
e si appiattisce sulle tue menzogne isteriche.
Diviene una.
Una e una sola
stillante feroci verità sopite
che tagliano l'aria
in nebulosi fendenti di certezze.