Sbronzo d’incoscienza,
con rose di maggio e petali rossi
per ogni evenienza,
con occhi commossi
predavo ed offrivo l’amore.
Sbrigliato, senza pudore,
mietevo l‘ingenuo rossore
di messi dorate.
Immaturo, quasi avventato,
fino a quando non giungesti tu.
Come sole di notte,
attraente, saggia, prudente
e sei ancora qui, come allora,
la mia ultima spiaggia,
da cinquant’anni e tuttora
inverno e primavera,
costante a ricordarmi
quel tempo com’era:
piacente, allegro, un po’ crudele:
un rimpianto che non sarà più.
16 luglio 2008
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