Come varcare il tuo volto, il tuo canto infinito?
Arrivi dall’ombra del precipizio
Riportandomi a nuova vita, cento o
Mille metri di caduta nel vuoto
E poi il crollo del mio corpo al suolo.
Non ero che polvere, sangue di cardi e papaveri,
Ma tu venisti dall’ombra
Con un grido di luce negli occhi
E un brivido di stelle in bocca...
Ora salverai ancora
Questa anima fragile che trema
Ad ogni inatteso inciampo?
Nei botri di più profondo silenzio
Dove l’acqua sazia cicatrici
Attendo il tuo passo, l’infinito cammino
Del tuo mistero invitto.
da " L'incerta specie ", ed. LietoColle, 2005
21 dicembre 2005
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