Cigno

Cigno dalle spiumate ali
volteggia imprigionato
nel solito lago
è un chiodo
goveranto dal suo trapano
l'acqua lo rende pesante
lo porta nel fondo
dell'inconscia casa
lì trova i suoi fantasmi
intenti a danzare
un valzer infinito
ogni coppia di spiriti ballerini
ha un suo colore
sfumature di nero
invitato al banchetto di morte
il cigno si scioglie
in preda a spasmi
come febbricitante
spinto da mano materna
in una spirale di salvezza
torna dal padre cielo
è invecchiato
è stanco
volar non vuol più
nebbia densa lo avvolge
lo culla
lo inghiotte
nebbia ora è
nuvola dell'immensità