Cin Cin
Alle sigarette spente. Accese. Spente a metà.
Alle mani che ho, che nelle tue devono stare.
Agli odori e sapori. Una cucina e due sensi.
A che cosa sei,
in questi occhi che hai.
Ai cieli sereni. Che da distesi si vedono meglio.
Alle debolezze.
Alle cose che non sai.
Non ci siamo. Anzi, si.
Al consumismo della tua bocca, collo, pancia, guancia, spalla.
Alla superficie di un corpo senza scampo.
Alle sveglie accarezzate.
Ai fiati comuni. Affannati e pieni.
Agli sguardi toccati ma fuggiti.
Alle porte sbattute e ai vaffanculo sottovoce.
Brindo.