Cin cin per una dea assetata-alle donne invisibili

Un tintinnio allo specchio
per brindare con noi stesse.
A noi,
donne fatte di nostalgie e rimpianti,
a noi.
Bollicine allegre risalgono
il liquido ambrato
come inutili spermatozoi,
a fecondare il nulla,
nella coppa della nostra vita
e, forse, il loro nome è resilienza.
Ecco, questo il segreto:
adattarsi agli eventi,
come fanno le amebe
insinuandosi in silenzio
in ogni possibile corpo
per nutrirci ancora
e gioire all’ombra di altrui soddisfazioni
resistendo sempre e soffrendo.
Noi,
forse
ignare vestali di una dea che chiede il nostro sangue,
assistiamo senza battere ciglio alle cose belle
degli altri,
che passano veloci come un film
e non ci toccano mai.
Noi,
forti ed eroiche sorelle
nel coltivare infelicità.