Poesia
Cinquantanove
A volte è come mi dimentichi la macchia
che non guarisce, il tarlo che non asciuga.
Mi vedo adagiata sul tuo bordo con il pensiero
in acqua e le parole in ressa a cercare
un pezzo di fame. Tengo bene in vista
l'ultima tua ferita: sta tutto là dentro
inginocchiato il dolore. Venite a vedere il Santo!
Si prega uno per volta, così si passa la notte.
Io dico che il miracolo deve evitarmi, conserverei
volentieri perfino la cancrena, fuggendo taglio e
signora sutura, se sapessi quella
la prescrizione per farci immortali.