Cinque Cento

Vuoi sapere l'odore che fa il mio
odore: ti aiuto mentre mi informo.
Odore di intonso, di mai sgualcito,
mai usato, consunto, finito, sfruttato,
vissuto, saziato, piegato, assaggiato,
divorato. Odore di cosa non toccata,
di muro a facciavista meno gli occhi,
di ingresso senza calpestio.
Di un giorno di mare e mezzo
lungo la sera, orrendo copriletto
a schizzi gialli,di catena, di   ciondolo
e pena. Odore di cane e guinzaglio,
di macchia, di mano che corre
a prendere il desiderio lanciato
giù, dove tremo. Ti fermo.
Il mio odore è fare piano:
ma siamo già piano.
Orizzontali e nascosti,
somiglia alla morte
il nostro " in piedi".
Stese le teste non solleticano
il cecchino che sa del mio
nome quando viene col tuo.
E la paura,  buio mirino,
mi tiene la gola in cui versi
e versi la vita una dose
alla volta perchè un poco
si posi ad avvamparmi le
vene e le ossa, perchè
non pulisca le labbra esibendo
fiera a fine pasto
la traccia di tutta la sete.