Cinque Cento Quattro

Liquefatto:  agosto  quando sarà
sui meccanismi del Sud.
Aggiornati  e, se ti adegui,
vedi che qui temperiamo il sole
finchè non ci prescrive meridiana
ed umore, il quadrante un'abbuffata
di cicale spruzzate come pepe
dentro la testa dei pini, pidocchi
in trasloco. Salutami la tua barca
di amici, remate piano sulle pance
larghissime della pianura, dritte
quanto un cadavere , invitano
a letto il sonno, presto.
Il tuo gruppo da araldica di paese,
con il nomignolo per pedigree,  li
immagino gli occhi grigi , la
nebbia in tasca al posto del
resto e la pacca sulla tua
spalla quando arrivi.
Le tue spalle: mi fossi legata
a marzo con la mandata del
nodo che tu dici non si scioglie,
che non è neve, adesso ti
starei addosso.  Cintura al collo,
una campana nella giugulare del
campanile, suono se è ora
di te, il tuo cave canem,
il morso micidiale all'ingresso
dei desideri sul mio desiderio in catena.