cinque minuti
ogni cinque minuti s’inventano
qualche neologismo e la spending review
è il caviale dei ricchi e la briciola
di pane raffermo per il povero.
ogni cinque minuti ci ripetono
che dobbiamo passivamente
subire, come bravi soldatini
immolati alla loro dabbenaggine,
i capricci e gli ordini
del generale Spread.
ogni cinque minuti c’è chi si uccide
invece di uccidere la causa.
ogni cinque minuti ci illudono
che un pallido sole tornerà a risplendere.
ogni cinque minuti gli sciacalli ripetono la filastrocca
della ri‐crescita, forse quella dei capelli?
cinque minuti per dirvi di non ascoltare
codeste cassandre puttane
travestite da lauree con master a seguito,
figlie di un capitalismo abortito
e di una democrazia stuprata.
cinque minuti di raccomandazione
affinché non sprechiate un solo secondo
per rifugiarvi dietro a impossibili infiniti
o a pindarici voli di opachi gabbiani.
cinque minuti per riprendervi quella dignità
persa nella sabbia fine di qualche deserto.
scusate se, oggi, vi ho rubato cinque minuti
del vostro prezioso tempo.