Poesia
CLXXX
Se di tremore tutto quanto movo
veloce incuneasi palpitio in core
e fronte è bagna di freddo sudore
e grande fobia in alma mi ritrovo.
Ancora più intenso bruciore provo
che serpeggiando avvolge dentro e fore
mentre le tempie scoppian di dolore
gambe e ginocchia, pure, a stento movo.
Tutto quanto lo corpo ora è fremente
che d’improvviso s’ è febbricitante
tanto che vista perdo e conoscenza.
Nessun conforto vien dalle prestanze
di mani di delicate movenze
che oprano a ridarmi persa coscienza.