Col fondo del mare
Quei lampi d’amori e rancori
e dolori al primo confine
del tempo, uno stanco moto
circolare muto, il ritorno
a galla dell’onda d’inverno
dopo il contatto diretto
col fondo del mare. Le spine
delle rose: tu dimmi dei colori
dell’arcobaleno all’imbrunire,
del limite massimo del fuoco
e dell’acqua, del mite perdono
e del meteorite che sfreccia
tra antiche ferite. La treccia
da ragazza e quel grande dono
della bellezza, questo è un gioco
da grandi: sequenze da definire,
trasparenze e stucchi, una griglia
di stelle e versi in bottiglia.