col ticchettio
Col ticchettio ovattato di questa sveglia elettrica
Tremo di mia speranza ,
che domani io possa rinnovare me stesso
trionfare sui mali che da sempre mi affliggono
sentirmi saturo di vita
e come un bambino in pienezza d’essere
nel mondo libero dal male
celebrandolo esultare
Lentamente mi pare scorre il tempo
delle cellule‐dei suoni e
dalle vie silenziose una canzone mi coglie e
Nella vertigine il mio sangue si scioglie
io precipito e con me
ogni altro me che mi compone
Quale umano tra gli umani
Vivente tra i viventi
Morente tra i morenti.
Mi aggrappo ai miei nervi in tragica solitudine
Penso alle donne ,alle stelle,alle mani e
Le mani mi guardo nell’ubbia della stanza
Solo senza altra presenza
Vivo un momento ossuto e dolente perché
Non so cosa veramente mi occorra
Per non farmi morire in questo istante
Non sto soffrendo,non sto piangendo, non sto pregando
Scrivo leggero leggero
Senza affanno e le linee compaiono
Si intrecciano in silenzio parlando
Odo di me un vagito
In quanti mondi ancora sto nascendo?