Gala di sole
suona strane corde
Non già non già
il fuori gracida silenzio:
per quegli attimi di intonaci rossi
galleggio nel tepore, nello stagno
Quanto! il sospeso
mi dà brio di fronda
sotto l’ombra di cime
nel sentire il nervo preciso
che m’innesta, da un capo all’altro
di un crinale d’amnio
Ovattato cingolo delle ossa
verso la sera
alleggerendo veli di paure
per quel che non è stato
mentre col viola
cominciano le stelle
21 giugno 2015
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