Come d'Inverno
Il silenzio cade cieco nella notte
e per dodici tocchi trema l’orologio,
mentre odo in corridoio,
una cimice seccarsi sul marmo.
Fuori, pioggia e neve
pattinano un po’ sul davanzale,
in un duetto così breve,
i minuti sfuggono al buio siderale.
Distratte in Tv arrancano mute storie,
nel fumo di rumori e di idee confuse.
E così nel perdere il senno,
ormai per un soldo si ripetono
i film di rifugiati nel passato remoto.
Sì, è il freddo. Con veli alla moda
i giovani parlano tra uomini,
mentre il pio borghese conta le sue illusioni.
È un tempo indicativo ma imperfetto:
si cuoce in ipertensione
l'animale che fugge ridendo,
mentre l'umile si stende solo sul letto.
Come d’inverno, troppi sono avidi di luce.