Come mia madre e mio padre
Come mia madre e mio padre
che sono forti in due
e sorridono sullo stesso divano
strofinando gli occhiali
con dita improvvisate.
Assomigliano a tartarughe antiche
col naso bello, però.
Come loro, che hanno la fissazione
per alcuni bicchieri e alcune forchette
e si ricordano di un tempo marino sopra gli scogli
o del primo marciapiede 'mangiato'
in corsa, su gambe ancora esili, sottili.
Come mio padre e mia madre
matassa sola anche nel dolore
più intollerabile
lei sa come fare con lui
lui sa quello che lei pensa davvero.
Come loro
che non hanno più sogni da sgranare
(e lo sanno)
ma inventano percorsi per arrivare a me
con la memoria che c'è nel piatto
a me tutta legnosa
brusca
pane buono soltanto da grattare
a me, lampada intermittente
faro generoso di poca luce
terra nervosa sotto pennellate di mare
vecchio di burrasche
a intitolare sempre nuove spiagge.
A me che a volte
cosa me ne faccio di questo tanto amore
non farà la guardia quando me li porteranno via
sarà semplicemente un angelo disperso
e la luce arriverà fredda, allora,
anche per le sue ali grandi.
Iole Troccoli 23 settembre 2013