Concedimi una lacrima.
Concedimi una lacrima,
di commozione.
Mia figlia,
la più piccola,
mi dice spesso che sono diventata facile all’emozione,
ma è vero che lo sono sempre stata.
Concedimi, mio Dio,
che pur da qualche parte sei,
se non in cielo,
forse nelle speranze di una vita,
concedimi un sorriso nel tenere tra le braccia,
sospeso tra cielo e terra
quel bambino nuovo
un poco mio
e molto del mondo che verrà.
Concedimi di essere felice,
che stia bene,
che sia proprio così:
un esserino pieno di risorse.
Concedimi,
però,
anche una lacrima,
che non ho versato,
per quelle voci di un filmato:
voci di chi al mondo
proprio proprio “perfetto” non è nato,
ossia come una mamma può avere desiderato,
ma che,
malgrado ciò
è stato amato, forse più di altri più pefetti bambini
appena nati o nati mai.
Uccisi,
violentati,
segregati,
usati, calpestati.
Se tu davvero vedi,
guardi al mondo con immensa pazienza,
amico Dio,
credimi, più di quanta ne abbia io,
nel vedere quanto male sappia fare
l’uomo di terra,
che hai creato.
20/03/14