Concerto grosso

Vibra dolce la viola
e sa di buio sul palato
e di contemplazione
della tua nudità austera
sotto la luna assassina.

Mi piego
sognante sul manico
ad intonar pensieri
pendenti dai riccioli
aspri come raspi
che dalla mia chioma
cadono e molleggiano
come prolungamenti
ribelli di te.

(Sei lietmotiv
proiezione ortogonale
delle stelle,
concerto grosso
che intona la mia pelle).