Conquiste
Mi affaccio al mio avvenire,
di tanto in tanto vedo il mare.
Lunghe distese tempestose,
come quando si è rinchiusi
e scalpitanti con le nostre menti bramose.
Guardo a quelle terre,
lontane o vicine,
infinitamente eterne.
Quando scorgo il mio pensiero,
mi pare di accarezzare la pioggia che cade;
goccia dopo goccia, sembra quasi di poter possedere il mare,
profondo e senza fine che non si riesce a contenere
se non nel mio umile vedere.
Un barbaro salpa le onde,
scalpitante nuota verso quelle terre profonde.
Approda alla riva,
con indosso la divisa;
impavido cammina,
si fa largo tra i rovi e la brina.
Ha posto la sua nave alle mie sponde,
gridando alto il suo onore grande;
guarda alla sua vittoria,
bacia la notte con la sua gloria.