Continua evocazione
Una precaria solitudine prevale
in questi giorni di indissolubile
spensieratezza. La luce che mi era
stata promessa dalla nuova stagione,
mi è stata ancora una volta negata
da un riemergere di fredde arie e
da piogge improvvise. Sembra
come navigare sempre sulle stesse
acque, nello stesso oceano che
pur se infinito resta invariato.
Acque inquinate di presente che
si ripete senza mai cambiamenti.
Inalterati i contenuti di promiscui
giorni, stanati da apparenti modifiche
e da illusioni pressoché vitali alla
esistenza ed indispensabili alla vita.
Mi riparo tra di queste, ma quella
speranza di una nuova luce, di una
vera ripromessa, mi porta avanti e ancora
avanti.
E’ una continua evocazione allo sperato,
all’immaginato, all’amato e al sognato.
Un marcire di sentimenti maturati
ma non cresciuti. Bloccati nell’anima; nello spirito.
L’evocazione assolta dalla speranza
di un cuore inerme e disperato, ardente
e affascinato, fragile ed infranto. Un possibile
spiraglio mantiene stabile il suo battito,
che si apre in un domani solido che pare
impermeabile. Dove le apparenze, le illusioni
e i dubbi avranno reali risposte e dove la
chiarezza farà in me la sua prima comparsa.