Contrasti
Il tuo fantasma non mi dava tregua,
sono scappato al mare.
Vento, freddo e sabbia negli occhi.
Pochi passi poi, pensieri di guerra.
Ho preso a calci tutto ciò che incrociavo:
lattine, rami, gusci di conchiglie già spezzate;
barche ormeggiate.
Ho pianto forte,
disperatamente fino alle convulsioni,
piegato su me stesso.
All’orizzonte solo alcune piccole luci: le stelle.
Sotto era mare, lo sapevo.
Nero il loro punto d’incontro, come l’inchiostro,
come il nostro.
mi sono lanciato in una corsa,
una strana corsa con forti urla,
come una follia.