Corolle d'ambra
Per la mia gioia basta un sussulto d’attesa
risorta, quando cedendo, speranze
e bisogni, tornano in onda, trascinano piano.
Ma le tue dita correggono mira, forza, equilibrio, le tue dita
disciolte in canali da bere, tue perle d’argento, al
collo, alle reti, che porti ai capelli, che alzi dal mare.
E corolle d’ambra, mio traguardo,
per incendiarmi il cuore.
Alle mie ossa basta una piccola casa lontana
da tutto ciò che mi abita: tristezza, malinconia,
nostalgia sottile. Scavano tunnel
di rara ampiezza, svuotano terra, fendono
roccia, fanno braci all’aperto sotto un cielo
viola, è una gara al disfacimento, è
un’opera d’arte che tira via il sangue.
Ma le tue dita sapranno innalzare
colonne e recinti per questo dolore,
il mio aguzzino già curvo, ma in piedi, impietrito,
ormai secco, discinto, disfatto e coperto di terra
fino alla bocca.
Le tue dita roventi di fiamma
spengono incendi di
pelle e parole.
E tu berrai al sole la
freschezza mite di un
nuovo cielo trasparente.
Corolle d’ambra, vero inizio,
verranno a baciarmi il cuore.