Corpo avventizio

L’affanno del lampadario
lo riconosco dal sirfide che più non finge
di essere altro ma arriverà al suo grido, estate.

Lui scompone la mia ala di naftalina
in notturno di nuvola, il librare affaccia
a scostarsi dai sofà in memory
lontano lontano, divellere
quest’uggioso armadietto del mondo.