Crimini d’amore

Non abete sempreverde nel diario del tramonto;
il desio si perde soffocato da programmi andati,
consumati, rimasti ipotesi.
Oggi non più fanciulla sbuchi dal nulla
per colmar lo spazio di tua veste bianca
quando stanca la fiammella ha consumato la sua cera,
affumicato le tue lagrime.
Sintesi di bugie le tue promesse,
nullità le tue lamentazioni,
diatesi di menzogna la tua freschezza
cancellata dagli anni.
Crimini d’amore le tue intenzioni dimesse,
senza premesse né radici,
senza linguaggio quel che dici,
nessun rimbalzo al tuo pensiero.
Tu non rendesti omaggio alla mia giovinezza,
ne cogliesti soltanto il calore e sparisti;
non plaudisti al verso che t’offrivo,
guardavi altrove, quasi schernisti.
Sbocciarono i fiori che curavo
e profumarono per un’altra.