Cristoforo

Sei un umido schiaffo di libeccio
ai litorali assopiti, quando i fasciami dondolano
imbizzarriti ed addormentano il coraggio ai pescatori.
Quando i porti si arrendono alla bava delle mareggiate
e le vele ammainano con la flaccida ritrosia delle lumache.
DI te amo la rapinosa incostanza, la tumescente  obbedienza delle nubi
annidate a dirti si, la rabbiosa serrata del sereno.
Quanto è stupida la brezza che non sa uccidermi.