Curve
Dentro, il disordine imperava.
Tanti tasselli da recuperare,
i soliti perché d’una serata no
mentre la vita insisteva a dire,
ad ascoltare, a fare, a respirare…
Di che parlare quando si è soli
e come agire nel silenzio doppio?
Cosa udire se non la chiara eco
di mille voci a dirti mi dispiace?
Ma respiravo…
Vidi i segni di perfette curve
che lingua d’onda abbozzava
nel pigro suo venir alla battigia
e poi nette, nette le disegnava
nel pigro suo arretrar dalla battigia.
Scampoli di luce offrì la notte,
chiesti a una luna indifferente.
Non protestai contro nessuno,
non chiesi spiegazioni al fato.
In quelle curve placai le ire.