Poesia
CXLVIII
Penoso é lo restare entro lo limbo
pure se di spazio n'é in sopravanza
ché di libertate mai é abbastanza
e desioso n'é pur docile bimbo.
Fanciullo d'incerto passo al lembo
veste mamma s'attacca con speranza
e nell'abbraccio cessa sua doglianza,
sì vedrebbe cuor mio cader lo piombo
che lo rilega in cotale disagio
se avesse di Beltà qualche spiraglio
e realtà scostasse falso miraggio.
Nel cuore é scolpito dorato fregio
da Divinità che può simil taglio,
ma mano d'uomo mai può farne omaggio.