Da passante

Se percorri avanti e indietro una via
durante le ore ci vedrai un senso logico
nella vita che lascia lì impronte profonde. E com’eri ieri da passante non lo ricordi
solo la memoria di un dolore o di un sorriso
si appoggiano fra la polvere e le pietre consumate.
Hai lasciato gente che non vedi più passare,
come un sapore appena percettibile li senti
e nelle loro parole  si insinua  il senso di un freddo
che lascia la pelle senza brividi e gela i tuoi passi,
e chiedi e ancora chiedi e non hai le risposte.
Giri l’angolo ansimante e poi corri… corri… corri…
Anima dolce, candida, ferita, parli… parli… parli…

Cerchi l’eco ma il suono non si ripete.
Sei tu, eri tu, questo inverno domani finirà
e della pioggia solo rigagnoli oltre il marciapiede,
il tuo volto lo riconosci e fra i solchi
puoi ancora metterci a germogliare semi
ne assaporerai il dolce e l’amaro dei frutti,
ne sputerai la rabbia e ne canterai l’amore.
Non perderti, un nuovo sipario si apre
e la scenografia è un’altra… un altro copione
tu istrione o uomo vero… recitare o fare sul serio…
non importa è tutto da rifare e da ricominciare,
e se ripercorri la stessa via lascia gli inganni,
portati dietro i vestiti nuovi che incontri
ti troverai a credere nei loro colori già al mattino.
Il giorno dopo  forse ti sembrerà che qualcosa cambi… forse…