Poesia
Daimon
Mai paga
la ricerca
e i nudi specchi dell'anima
svelano i demoni
Febbrili notti
a scrivere
alfabeti di carne
Una parte di lei
è morta
Allora
come una corda
d'arpa
si ricongiunge
all'oscuro
maligno
Nutrendo
il mostro
banchettando
e offrendo doni
Si cuce addosso
la notte
tra palpiti
d'inferno
Ma il fiore
è sempre lì
pazienta
e annusa
la luce
Guerriero alla foce
il fiume scorre
il maligno
smette di mangiare
La guerra sta per finire
Riportatela al mare