Dalla Russia con amore

Ho mal di fegato
e non mi curo.
Dostoevskij nel comò.
Chiudo il primo capitolo
dei sotterranei,
con la stessa carta da parati,
apparati di cartone, fogli di giornale
e ritratti di ombre.
Da solo non mi curo,
ve lo rinfaccio,
Cristo nel silenzio.
Isolamenti,
sola menti,
lamenti
nell’Essere il nulla,
Angeli della disperazione
persi e violati
da gretti sordi lesi.
Trova te stesso
per rimanere allo stesso punto.
Io
m’incorono con l’ego.
Cercati negli occhi degli altri
e ti fermerai
al banchetto dell’affetto.
Posati in Lei,
avrai un posto nel mondo.
Sono solo a pensarla così.
La solitudine
ti fa voltare
con questo baccano.
(da Dino e Sibilla ‐ Ed. il Papavero)