Danza degli Arroganti

Nel giardino dell'orgoglio fioriscono,
petali d'arroganza s'innalzano,
ballano gli arroganti, padroni di sé stessi,
una danza che il vento stesso osanna.

Sono architetti di torri d'ego,
costruiscono ponti di sguardi superiori,
le parole scivolano su labbra di marmo,
mimetizzati nell'aura dei loro meriti.

Chi sono gli arroganti e cosa vogliono?
Cercano specchi che riverberino il loro io,
vogliono risposte che confermino la loro verità,
navigano fiumi di auto celebrazione.

Ma come assecondarli, questi re di sé stessi?
Sorridi, concede la tua riverenza apparente,
mima l'ammirazione, come un balletto studiato,
nel teatro dell'inganno, recita la tua parte.

Gli arroganti sono voraci di lodi,
offrile come un tributo a una divinità vanitosa,
tessi elogi come fili d'oro intorno al loro io,
e forse, solo forse, potrai sfiorare la grazia.

Ma sii cauto, poiché gli arroganti sono specchi,
riflettono solo ciò che serve alla loro gloria,
se la tua luce oscura la loro, verrai ignorato,
sarai solo un eco nella loro sinfonia narcisistica.

Così, nella danza degli arroganti,
tu, un passo dietro, osserva con occhi critici,
poiché la vera vittoria risiede nell'arte sottile,
di essere presente senza essere schiavo.