Danzando nel Mistero Genitoriale
Sotto l'ombra di silenzio e domande,
Genitori sfuggenti, danzanti tra i confini,
Sono architetti di sogni e speranze,
In un balletto senza spartito, senza fini.
Nel labirinto degli occhi stanchi,
Si nascondono desideri, come fiori nascosti,
Vogliono spiegare il senso dei passi,
Ma le risposte sfumano, come venti accalcati.
Sono acrobati sospesi tra sorrisi e pianti,
In cerca di note che narrino il loro canto,
Sotto il tendone della vita, improvvisanti,
Tra le pieghe del tempo, nell'eterno incanto.
Dove si nascondono, in quale dimensione,
Genitori misteriosi, custodi di segreti,
Agiscono nell'ombra, senza apparenze,
Come falchetti in volo, senza riflettori accesi.
Quando? Forse nell'alba di nuovi giorni,
O al crepuscolo delle paure affrontate,
Genitori, eterni compagni di viaggi,
Scolpiscono il destino con mani intrecciate.
Chi sono? Forse architetti di universi,
O marinai in balia degli oceani della vita,
Vogliono il bene, ma inciampano nei versi,
Genitori, saggio paradosso, dolce ferita.
In questa danza senza tempo e spazio,
Rivelano il loro essere, frammento per frammento,
Con amore e dubbi, in un abbraccio,
Genitori, maestri dell'arte di essere momento.
Così, la melodia dell'esistenza si svela,
Con passi incerti e sinfonie inaspettate,
Genitori, note di un'opera senza tela,
Dedicata all'amore, incisa nell'anima incantata.