Datemi un'alba
Datemi un’alba
di quelle che vedevo tempo fa
mentre passavo l’esca viva
a Gino, mio fratello,
equilibrista sullo scoglio nero.
Assicuratevi, però,
che l’ora sia la più giusta
che il mare sia protagonista
col sole a fargli buona spalla
ancor prima d’esser semicerchio.
Mettete, se potete,
la scia d’un vecchio gozzo in legno,
i primi suoi riflessi in acqua
e il viso asciutto d’un pescatore
che chiamerete Peppe, e basta!
‐ Peppe! Dov'è che vai questa mattina? ‐
‐ Io vado dentro, dove lui mi porta.Poi butterò i cento e passa ami e aspetterò, caffè e sigaretta in bocca. ‐
Datemi un’alba,
di quelle che vedevo tempo fa
ed io la fermerò,
dovessi usare il chiodo d’oro
al quale ho appeso nostalgie perenni!
*
Anno di stesura 2007
Tratta da “Appena finirà di piovere” (Global Press Italia 06/2010)