Degli spiriti beati
Spirti beati siàno,
che da’ celesti scanni
siàn qui venuti a dimostrarci in terra,
poscia che noi veggiàno
il mondo in tanti affanni
e per lieve cagion sì crudel guerra;
e mostrar a chi erra,
sì come al Signor nostro al tutto piace
che si ponghin giù l’arme e stieno in pace.
L’empio e crudel martoro
de’ miseri mortali,
il lungo strazio e ’nrimediabil danno,
il pianto di costoro
per li infiniti mali
che giorno e notte lamentar gli fanno,
con singulti e affanno,
con alte voci e dolorose strida,
ciascun per sé merzè domanda e grida.
Questo a Dio non è grato,
né puote essere ancora
a chiunche tien d’umanitate un segno;
per questo ci ha mandato,
che vi dimostriam ora
quanto sie l’ira sua giusta e lo sdegno:
poiché vede il suo regno
mancar a poco a poco, e la sua gregge,
se pe ’l nuovo pastor non si corregge.
Tant’è grande la sete
di guastar quel paese
ch’a tutto il mondo diè le leggi in pria,
che voi non v’accorgete
che le vostre contese
a li nimici vostri aprin la via.
Il signor di Turchia
aguzza l’armi, e tutto par ch’avvampi
per inundar i vostri dolci campi.
Dunque, alzate le mani
contr’al crudel nemico,
soccorrendo a le vostre gente afflitte;
deponete, cristiani,
questo vostro odio antico,
e contro a lui voltate l’armi invitte;
altrimenti, interditte
le forze usate vi saran dal cielo,
sendo in voi spento di pietate il zelo.
Dipàrtasi il timore,
nimicizie e rancori,
avarizia, superbia e crudeltade;
risurga in voi l’amore
de’ giusti e veri onori;
e torni il mondo a quella prima etade;
così vi fien le strade
del ciel aperte a la beata gente,
né saran di virtù le fiamme spente.