Del mai del sempre

la via fuori dai cardini
ridà il cammino
mi ridai parole
arrampicate
all’equilibrio del forse
del mai del sempre
– se della fine lo stupore
scuote la polvere e un verde
s’è mosso tra gli scuri.
un nuovo un passato
un resuscitato
da notti sfitte? da rami di dolore?
ridimmi pregi – dai tocchi custoditi
e che nessun labbro sia sfregio da qui
e così sia,
mia stanza vuota
umbratile felicità
morso di carezza.
distillo l’apparire lunare
dono velato non scontato
atemporale
spartiacque tra il sì e il no
incavi e rilievi
vieni tu a metterci un’orma
a disegnare un giglio di sabbia
una sabbia di gigli.