Vengo dai merletti di terrazze sul mare, dove il vento tosa le gonne ai tigli e i vicoli hanno denti di salmastro. Non parlo la tua pelle: io balbetto la mia trina di goffi accenti soleggiati, sillabo l'aspra bordatura che veste le mie stanze. Non so se mai rammenderò la bocca che ci lacera, ma ti scucirò il dolore come fosse un nodo che rabbuia.
6 novembre 2011
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