Deliranza...
... Ah... essere disvelanza della monadea
vuota in exstasy,
quale deliranza che danza nella diradanza
sublime dell'aletheia dell'essere, senza il nulla,
senza dei, né eroi, né entità o superentità,
solo il suo evento che si dà.
Mi viene in sogno l'evento della dea che si dà nella diradanza
che danza
con l'imago dell'eternità imaginaria.
Mi viene in sogno con la luce dell'eterno ritorno imaginario, all'alba di un altro giorno...
... ho solo un ultimo desiderio nei pensieri ma non mi viene mai in mente, né oggi né mai.
Né svenderò i sogni a chi si svela con lo sguardo del bell'esserci o a chi dissimuli l'origine del male con la luccicanza
dell'exystenza senza presenza,
o solo con l'assenza, mentre sussurra sempre ai miei sensi di svelare solo l'imago sorrydente: tanto
per la ricerca del tempo dell'eventuale ritorno c'è sempre innanzi l'infinito.
Ho solo un sogno da raccontare,
ma non lo svenderò per qualche virtù virtuale,
ho troppi sensi nascosti e silenti e inauditi e indicibili: forse un giorno aleggerà
nella mondità
la sua eterna presenza, ma è già sera, è già troppo tardy per credere ancora alle fabule con o senza dormienty,
senza sogni.
Una sola volta, se mai ci sarà, forse verrà la dea con in seno un sogno senza senno,
insensato, ma non ci sarà più il tempo per sognare l'imago imaginaria degli eventy...
Giacché non c'è più il tempo imaginario dell'imago eventuale.
A nulla pensa il nulla che sogna
o immagini l'evento del suo infinito ritorno dall'abisso animato,
ove la luccicanza dell'evento si dà, senza nulla chiedere...
sino al terminale dei nostri sogni insonni
salienty abyssaly,
come una kuspyde imaginaria che attrae
il chiasma eventuale...
ahhh l'evento dell'essere chiasmale...
interattanza
dell'interagenza
kuspydale...