Dell’amore, secondo me

 
Per caso, avete visto l’amore?
Oh Signore, devo chiedergli un favore!
Cosa dite? È birichino?
Sì, lo so.

Se lo prendo lo strapazzo.

Non può esser che da sempre
giochi sempre a nascondino.
Ieri là, oggi qua, domani boh...
si traveste ma... é sempre bello.

Cerchiamolo, diamoci da fare!

Tu! Vai in quella direzione
dai bambini con il lecca lecca in mano,
dalle madri colte al volo in un sorriso,
da quei figli che lo hanno propiziato.

Voi, invece, stazionate sotto il cielo.

E aspettate, aspettate buoni buoni
nostra luna con la scorta delle stelle
verso cui lucidi occhi, quattro almeno,
lanceranno tenerissimi sospiri.

Dai, non perdiamo altro tempo!

Qualche altro, dall’olfatto buono,
si immetta nel sentiero di collina
e controlli la freschezza tra i roseti
o i profumi delle primule odorose.

Forza, non restiamo imbambolati!

Quattro o cinque, coraggiosi,
per favore si dirigano pazienti
all’inizio dell’amplissima radura
dove udranno gridi di guerra.

Non si arrendano alla prima eco!

Specie là, la ricerca insista
tra una bomba e un’altra ancora,
tra le polveri delle vite ignare
o tra sagome d’innocenti in fuga.

Io dico che ce la faremo.

Quanto a me, sto per recarmi
nelle zone colorate, giù al mare,
e aspettando che m’arrivi l’alba
guarderò tra le pieghe delle onde.

Chi lo trova, avvisi gli altri.

Se lo prendi, quello è tipo che t’ascolta,
che si scioglie in mille pezzi e te ne regala uno.
Non prendiamoci la briga di rimproverarlo,
dicono che lui ha sempre ragione.



*

Anno di stesura 2008
(Tratta da “Appena finirà di piovere” – Global Press Italia 06/2010 – Prefazione di Angela Ambrosoli)