Dell'ombra e del nome

A volte mi scorgo
limpida lì tra l'erba
o morta tra le foglie secche,
lucidamente presente
nello squillo di luce del trifoglio.
A chi torno,
dopo l'estate,
impermanente,
a cosa.
Solo raccolgo voci
leggendo nelle notti,
so il rombo del vuoto
ed ho imparato a negare
la titanica forza del silenzio.