Silenti son le coltri d'amore,
maledetti gli attimi al pensarci,
memoria di strani venti
soffianti ricordi senza tempo.
Mi guardo,
nel concedermi limpido
e in apparente calma,
al mio vivere,
disilluso e timoroso
di suppliche e di paure;
e anche, nell'intimità,
di celati dolori senza pudore.
Così s'apprezza di desideri incompiuti
la mia coscienza non più giovanile,
accettandosi nel suo incerto destino.
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.
16 giugno 2024
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Quando non si ha più dove ripararsi...o ci si sposa col primo tetto che capita...o ci si bagna fino a diventare fracidi