Folle di pitosfori
questa notte
‐come in van Gogh
il denso, il segno insepolto ‐
corrono
fragranze postume di fole
al non sentire dove
collassa il vero ‐solo a guardarlo.
E infilo gocce di linea franta
la pioggia a salve mai
ma agemina di flutti‐anelli
poi è lo scorrere sul lago
e a dire creste, colmarci. Ché oltre questo
siamo acqua dispersa nei pozzi.
4 maggio 2018
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