Desideri
Nascondeva lacrime innocenti,
tra radicate infamie,
mostrando denti bianchi,
in sorrisi smaglianti e ammiccanti.
Pertugi, nella mente,
circuivano pensieri,
simulando desideri
luccicanti come stelle,
ancorati a quel suo cosmo irriverente,
prigioniero d'ombra d'un disdicevole degrado
del suo alter ego,
di quella che faceva e non pensav'a niente.
Di colei che rifiutava e viceversa
la sua parte di coscienza
che tesseva, ricamava, rifiniva,
una vita alternativa,
rammendando solitudine e squallore,
in vuoti enormi,
con l'ago di pazienza e il filo di speranza.
Desideri impertinenti,
timorosi di svanire,
ella cullava,
fra lenzuola spiegazzate
che grondavano sudore...
corpi ignudi, misti a umori e a odori,
in rapporti sempre uguali.
Mille amanti frettolosi,
mille volti sconosciuti,
non colmavan il ricordo di quell'ora
ch'hanno avuto,
nel lasciar la propria impronta,
poi dissolta in un minuto,
sopra il letto saturato del veleno del peccato,
fomentato dal martirio d'un orgasmo esasperato.
Desideri irrefrenabili e impetuosi,
affrancatisi
da pene del suo viver licenzioso,
sconfinando
e rinnegando ogni traccia di serpente
che, strisciante,
rifugiava nella tana bistrattata
e infecondata,
dall'amore ripudiato e crocifisso.
Desideri ch'hanno vinto,
nello smetter di giacere fra le braccia di nessuno
e nel coglier il volere, quel recondito, sol uno,
quel dettato dalla voglia di riscatto del suo ego,
nel riflesso d'esistenza,
intrappolato in quel laido passato.