Di chi è la terra
Di chi è la terra molle che resiste
prona all'asfalto ruvido che bolle?
Di chi è la terra lenta sotto i templi
che è cardine a pilastri e fondamenta?
Di chi è la terra offesa che raccoglie
in grembo seme e sangue di tue rese?
Di chi è la terra, verso che si scioglie
mossa al tuo passo perso sulla neve?
Di chi è la terra, seno di vagito
denso di latte e madido al tuo freno?
Di chi è la terra uomo d'Occidente,
la terra che sorride alla tua fronte?
È solo madre tua figlio obbediente
o è vera madre aperta ad ogni gente?
Il sangue tuo accolse alla dimora
quando più lacrime mano non pianse.
Ed ora che altro sangue grida sete
rivendichi esclusiva al tuo recinto.
Ora che mano acerba graffia pane
sbuffi furore da gengive vuote.
Ora che ventri gravitano luce
spegni il cervello a danze di ragione.
Perché sarebbe tua la terra idiota
chi te l'ha data, chi t'ha fatto ardere?
Chi è stato che t'ha reso così certo
d'avere il petto gonfio da padrone?
Chi t'ha riempito il collo d'ira infame
chi ha chiesto di rivendicare piaghe?
La terra è delle braccia che la scavano.
La terra è delle fronti che la sudano.
La terra è delle grida che la scaldano.
La terra è di chi vi ha perduto sangue.
La terra è di chi l'ha raggiunta in mare.
La terra è delle genti che la amano.
La terra non è merce che si serra
dentro lo scrigno della propria pace.
La pace non respira senza luce
e il mare muore se spumeggia sangue.