Poesia
Diabolica tragedia
Nel cappello nero di un mago,
tra colombe e ratti mentali,
ho bevuto il sangue di un drago.
Mi hanno donato nuove ali
gettando, già, il mio cuore
vecchio, tra sguardi mai uguali.
La parola non fa rumore
in un silenzio, assordante,
di fiamme dal vuoto calore.
Un pianto dal cielo incessante:
tra veli, è parsa una stella,
di cristallo o diamante?
Continuavo a cercare quella
breccia, ho ritrovato la vita
persa, sempre, di notte bella.
Una cicatrice è guarita
da una luce, e un'oscura
croce, della morte è svanita.