Dieci Giugno

Ho fame della tua ombra,
della cuccia testarda che dondola il gheriglio
e non della molle, dolcissima suzione
che ne viene al bordo in  maturità,
come la vita alla gola dell'utero urlante.
Io voglio di te tutto il male,
berti fino alla sua fine:
dicono si mondi così la ferita guasta.