Dietro un vetro
Guardo la mia vita accartocciarsi
da dietro questo vetro,
e fuggire via lontano,
scivolando a ritroso.
Chi mi ha fatto conoscere l'amore
ha deciso poi di portarmelo via,
lasciando dietro di sè una terra più arida di prima,
lasciando nella mansarda una spietata assassina di emozioni.
L'ha fatto per il mio bene
per non rubarmi del tempo, invece di donarmelo.
Adesso di tempo ne ho da vendere
dietro questo vetro,
liscio e freddo come la lama del coltello
che ha ucciso il nostro futuro.
Niente potrà più scalfire il mio cuore,
il suo tessuto ferito è fibroso ormai,
duro e refrattario come la pietra;
più niente saprà meritare le mie lacrime,
quando non le merita più neanche il mio stesso sangue.
Rivivrò gli attimi trascorsi
e li ripercorrerò all'indietro,
volto per volto, nome per nome,
fino alla madre che mi ha partorito.
Devo solo uscire da dietro questo vetro.
Se solo non mi mancasse l'aria,
se solo non avessi un pugno sullo stomaco e gli occhi che bruciano,
se solo non mi sentissi stritolare la testa,
se solo non fosse una bara di vetro.