Per pochi attimi silenziosi
ho creduto d'essere infinito.
Momenti in cui l'invisibile tempo
tradiva il mio sorriso con l'inganno.
Allargo le mie braccia, protese
avanti per l'abbandono dei sensi.
Ma il vuoto è gelido di questi periodi,
passa e invano non mi riconosce.
Tutti i miei sforzi, per nulla valsi
a recidere le mie sofferenze,
saranno soltanto l'appoggio
col quale cullerò la mia vecchiaia.
28 dicembre 2010
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Per lavare le nostre colpe abbiamo imparato ad accusare gli altri di colpe più gravi