Dimentica.
Ora ti insegno:
fai così:
raccogli e conserva le immagini del mondo.
E' un vergognoso spreco
lasciare che svaniscano
ogni giorno
davanti a noi.
Si chiamano ricordi.
Tutti li hanno.
Tranne i morti.
Anch'io faccio lo stesso:
prelevo dal mondo
i suoi colori
i suoi suoni
e gli odori
li sottraggo al genere umano
che non mi interessa,
che mi rattrista,
che mi disgusta
e li fisso nella mente.
Dopo quest'operazione
a volte piango
e
...ripenso a Garueb,
il mio amico immaginario
che rimase con me per tanti anni,
e al nostro correre scalzi sulla ghiaia
con il sangue che usciva sotto i piedi solo a me.
“ E' rosso, vedi? ‐ diceva – Ricordalo!”
...ripenso alla mia povera nonna
che piangeva seduta al tavolo,
la sera
con le bollette da pagare in mano.
“ Come faremo a tirare avanti? Come faremo?” ‐ diceva.
Io la guardavo e me ne andavo a letto.
E sotto le coperte tremavo.
Avevo capito di essere povero.
Avevo capito che la mia vita sarebbe stata dura.
...ripenso a Matteo
che, credendo di poter volare,
si lanciò dal 4° piano
e si sfracellò al suolo
con il suo sangue
che rimase per molto tempo
sul cemento del cortile dove giocavamo.
...ripenso
a quella volta che in Francia
durante una giornata di pioggia
una macchina uscì di strada e si capovolse
e io corsi verso quella macchina
e dentro c'erano 2 bambini che urlavano
terrorizzati
e al volante la loro madre con il collo spezzato.
Ricordo i loro volti.
Ricordo la pioggia sul mio viso.
Ricordo il gelo che scese nel mio cuore.
Ora ti insegno:
fai così:
cerca di ricordare solo le cose belle
anche se è impossibile.
Tutti ricordano.
Tranne i morti.
Silenziosi protagonisti
dei ricordi di qualcun altro.
Anche loro avevano il dolore dei ricordi.
Ma nella morte l'hanno dimenticato.
I morti.
Loro si che la sanno lunga.
Hal